MITOLOGIA GRECA E ROMANA


Mitologia, lettera D

Demofonte, Deucalione.

DEMOFONTE: 1. Figlio del re d'Eleusi Celeo e di Metanira, e fratello minore di Trittolemo.
Quando Demetra percorreva la terra alla disperata ricerca della figlia Persefone rapita da Ade, fu accolta con grande ospitalità a Eleusi da re Celeo e dalla moglie Metanira, e invitata a rimanere presso di loro come nutrice di Demofonte, il principino appena nato. Per ringraziarli della loro benevolenza cercò di rendere immortale il bambino Demofonte, ponendolo alto sopra il fuoco durante la notte per bruciare tutto ciò che in lui era mortale. Il bambino cresceva in modo meraviglioso; ma una notte Metanira entrò per caso nella stanza e, vedendo le operazioni di magia a cui il piccolo era sottoposto, emise un grido. Demetra lasciò cadere il bambino tra le fiamme, e rivelò la sua vera identità. Alcuni dicono che Demofonte fu consumato dal fuoco; altri, invece, sostengono che Demofonte sopravvisse, ma restò mortale, conservando il lieto ricordo di aver ricevuto le cure di una dea durante l' infanzia.

DEMOFONTE: 2. Figlio di Teseo e di Fedra, e fratello di Acamante.
Demofonte ed Acamante presero parte alla guerra di Troia, e si distinsero nella presa della città figurando fra gli eroi che entrarono nel Cavallo di legno. Durante il sacco di Troia, i due fratelli riconobbero al campo greco la loro nonna paterna, Etra, che credevano morta da tempo e che era tenuta schiava da Elena. Si avvicinarono subito ad Agamennone e chiesero che la vecchia fosse rimpatriata con la sua compagna di schiavitù, la sorella di Piritoo. Agamennone accolse la richiesta, ma in cambio volle che rinunciassero alla loro parte del bottino.
Demofonte approdò in Tracia durante il suo viaggio di ritorno e colà Fillide, figlia del re d'Anfipoli, si innamorò di lui. Demofonte la sposò ed ebbe in dote il regno. Quando fu stanco di vivere in Tracia e decise di riprendere il viaggio, Fillide non potè fare nulla per trattenerlo. "Debbo recarmi ad Atene e riabbracciare mia madre", disse Demofonte. "Avresti dovuto pensarci prima di salire sul mio trono", disse Fillide in lacrime. "La legge non permette che tu ti allontani per più di qualche mese". Demofonte giurò su tutti gli dèi dell'Olimpo che sarebbe tornato di lì a un anno, ma Fillide sapeva che era una menzogna. Lo accompagnò al porto di Enneodo e gli diede un cofanetto. "Questo cofanetto contiene un sacro amuleto della Madre Rea", disse; "aprilo soltanto quando avrai perso ogni speranza di ritornare da me".
Demofonte non aveva affatto intenzione di recarsi ad Atene; egli infatti dirottò a sud-est verso Cipro, dove si stabilì. E quando l'anno fu trascorso Fillide lo maledì in nome di Rea, bevve il veleno e morì. In quella stessa ora, Demofonte fu preso da curiosità di vedere che cosa mai contenesse il cofanetto e nell'aprire il magico amuleto (nessuno ne conosce la natura) fu preso dal terrore. Egli inforcò il cavallo e si lanciò al galoppo, percuotendosi la testa col piatto della spada, finché incespicò e cadde. La spada si conficcò nel terreno con la punta all'insù e Demofonte ne fu trafitto mentre precipitava.
Un altro racconto parla di una seconda principessa tracia chiamata Fillide che si innamorò del fratello di Demofonte, Acamante, e poiché Acamante fu trattenuto nella Troade dai venti contrari, si impiccò per il dolore trasformandosi poi in albero di mandorlo. Codeste due principesse furono spesso confuse l'una con l'altra.

DEUCALIONE: 1. Figlio di Promèteo e di Celeno. Sposò Pirra, figlia di Epimeteo e Pandora.
Quando Zeus decise di distruggere il genere umano abbrutito dai vizi e dalla malvagità, e vendicare anche il male fatto dai figli di Licaone, re dell'Arcadia, inviò sulla terra un grande diluvio, salvando soltanto due giusti, Deucalione e sua moglie Pirra. Deucalione, avvertito da suo padre Prometeo, costruì un'arca, la riempì di vettovaglie e vi salì con sua moglie Pirra. L'arca navigò per nove giorni e nove notti e infine, quando la furia delle acque si placò, andò a posarsi sul monte Parnaso, o come altri dicono, sul monte Etna o sul monte Athos. Si dice che Deucalione fu rassicurato da una colomba che aveva mandato ad esplorare in volo la regione circostante.
Sbarcati sani e salvi, Deucalione e Pirra offrirono un sacrificio a Zeus Padre e andarono a pregare nel santuario di Temi, presso il fiume Cefiso. Essi supplicarono umilmente che il genere umano potesse rivivere e Zeus, udendo le loro voci da lontano, mandò Ermete a dir loro che qualunque cosa chiedessero sarebbe stata concessa. Apparve allora Temi in persona e ordinò: "Andando via dal tempio velatevi il capo, slacciatevi le vesti e alle spalle gettate le ossa della grande madre". Abbassando dunque il capo, raccolsero codeste pietre e se le gettarono alle spalle: le pietre di Deucalione divennero uomini, quelle di Pirra donne. Così rinacque il genere umano.
Deucalione e Pirra si stabilirono a Locri Opunzia ed ebbero molti figli. Gli Ateniesi sostenevano invece che la coppia si fosse stabilita nella loro città, e mostravano il luogo dov'era sepolto Deucalione.
La storia del diluvio e della rinascita del genere umano viene narrata da Ovidio nel primo libro delle Metamorfosi.

DEUCALIONE: 2. Figlio di Minosse e di Pasifae, ed erede al trono di Creta. Ebbe due figli, uno legittimo e uno illegittimo, Idomeneo e Molo. Fu amico di Teseo, e partecipò alla caccia di Calidone.