MITOLOGIA GRECA E ROMANA


Mitologia, lettera E

Eumeo, Eumolpo, Eurialo.

EUMEO: fedele porcaro di Odisseo e prima di suo padre Laerte. Era figlio del re Ctesio, che regnava sull'isola di Siria.
Quando una nave fenicia approdò sull'isola, uno dei marinai sedusse una schiava fenicia della casa di Ctesio e la portò con sé insieme a Eumeo infante. La donna morì in mare ed Eumeo venne venduto a Laerte, re di Itaca. Eumeo servì fedelmente la famiglia reale e durante l'assenza di Odisseo cercò di tenere le sue greggi lontano dalle avide mani dei Proci. Odisseo al suo ritorno si recò innanzitutto nella capanna di Eumeo travestito da vecchio mendicante ed Eumeo lo accolse ospitalmente. Frattanto Telemaco, eludendo il complotto dei pretendenti, si recò subito alla capanna di Eumeo. Odisseo, tuttavia, non rivelò la sua identità finché Atena non gliene diede il permesso restituendogli il primitivo aspetto. Eumeo però non fu messo a parte del segreto e Telemaco ebbe l'ordine di non rivelare nulla a Penelope. Eumeo guidò Odisseo nella sala dei banchetti, dove Telemaco, fingendo di non sapere chi fosse quel mendicante, gli offrì ospitalità. Più tardi nella grande sala del palazzo di Itaca il porcaro lottò al fianco di Odisseo per sconfiggere i pretendenti. Eumeo e Filezio, l'altro servo fedele, portarono nel cortile Melanzio (un capraio che aveva tradito gli interessi del suo vero padrone Odisseo) e qui lo mutilarono delle sue estremità che furono gettate in pasto ai cani.

EUMOLPO: figlio di Poseidone e di Chione (figlia di Borea), fu guerriero, sacerdote e poeta. La madre, per non incorrere nell'ira di Borea, gettò il neonato in mare, ma Poseidone lo salvò e lo portò in Etiopia, dove lo affidò a Bentesicima, una figlia avuta da Anfitrite, perché lo allevasse. Quando fu adulto, il marito della madre adottiva gli diede in moglie una delle sue figlie, che gli generò Ismaro. Ma Eumolpo cercò di sedurre la sorella di sua moglie e venne perciò esiliato insieme col figlio Ismaro.
Si rifugiò presso il re dei Traci, Tegirio, da cui Ismaro ottenne la figlia in sposa. Eumolpo ordì un complottò contro Tegirio; fu sorpreso e venne esiliato una volta ancora. Si ritirò a Eleusi, dove si emendò e divenne sacerdote dei Misteri di Demetra e Persefone, ai quali iniziò anche Eracle, dopo averlo purificato per l'uccisione dei Centauri, insegnandogli inoltre a cantare e a suonare la lira. Eumolpo infatti era un ottimo musico e vinse la gara di flauto ai giochi funebri in onore di Pelia. A Eleusi, le sacerdotesse sue compagne erano figlie di Celeo e la fama della sua pietà divenne così vasta da meritargli il perdono di re Tegirio morente, che a lui trasmise il trono di Tracia.
Quando scoppiò la guerra tra Atene ed Eleusi, Eumolpo appoggiò gli Eleusini con un forte esercito di Traci, vantando diritti sul trono dell'Attica in nome del padre suo Poseidone. Gli Ateniesi ne furono molto allarmati e un oracolo consigliò a Eretteo di sacrificare la figlia più giovane, Ozionia, se voleva sperare nella vittoria. Ozionia si lasciò guidare all'altare del sacrificio dove le sue sorelle Protogonia e Pandora si uccisero, avendo un tempo fatto voto che se una di loro fosse morta di morte violenta, le altre sarebbero morte accanto a lei.
Nella battaglia che seguì, gli Ateniesi sconfissero le truppe avversarie ed Eretteo uccise Eumolpo che si era dato alla fuga. Poseidone invocò vendetta da suo fratello Zeus, che tosto uccise Eretteo scagliando una folgore; ma altri dicono che Poseidone lo colpì col tridente a Macrae, dove la terra si aprì per accoglierne il corpo.
Dopo il trattato di pace, gli Eleusini divennero sudditi degli Ateniesi, ma conservarono il controllo dei loro Misteri. A Eumolpo successe il suo figliolo minore Cerice, i cui discendenti godono ancor oggi a Eleusi di grandi privilegi ereditari. Eumolpo era considerato il capostipite della famiglia degli Eumolpidi, che per quasi un millennio tennero in Eleusi l'ufficio di ierofanti e attraverso suo figlio Cerice anche della stirpe dei Cerici.

EURIALO: 1. Un Argivo, figlio di Mecisteo, il quale partecipò alla spedizione degli Argonauti, a quella degli Epigoni e alla guerra di Troia con Diomede.

EURIALO: 2. Figlio di Odisseo e di Evippa, figlia del re Tirimma dell'Epiro. Divenuto adulto, fu mandato dalla madre ad Itaca con delle tavolette sulle quali aveva scritto "segni di riconoscimento", affinché Eurialo fosse riconosciuto dal padre. Ma Odisseo, quando arrivò Eurialo, era assente; Penelope aspettò il ritorno del marito per convincerlo a sopprimere il giovane sostenendo ch'egli era venuto per ucciderlo. Odisseo lo uccise di sua propria mano.

EURIALO: 3. Eroe troiano, figlio di Ofelte, compagno di Enea nei suoi viaggi verso l'Italia e nelle sue imprese: è noto particolarmente per il famoso episodio della sua morte, narrato da Virgilio nel IX libro dell'Eneide.
I Troiani, assediati da Turno mentre Enea è lontano in cerca di alleati presso Evandro e gli Etruschi, pensano al modo di avvertire Enea della gravità della loro situazione: due giovinetti, Niso, più anziano, ed Eurialo, giovanissimo e bellissimo, legati fra loro da stretta amicizia, si offrono spontaneamente per la pericolosa impresa. Usciti durante la notte, passano attraverso il campo nemico immerso nel sonno facendo strage dei guerrieri, e già hanno superato ogni ostacolo quando si imbattono in un drappello di cavalieri latini comandato da Volcente. Eurialo si attarda ed è raggiunto e ucciso; Niso, che è riuscito a fuggire, non vedendo giungere l'amico, ritorna indietro, uccide Volcente vendicando Eurialo, poi è a sua volta ucciso.
All'alba i Rutuli muovono all'assalto portando sulle lance le teste tronche dei due giovinetti: a quella vista il campo troiano si riempie di lutto, mentre la madre di Eurialo prorompe in un disperato lamento.