MITOLOGIA GRECA E ROMANA


Mitologia, lettera G

Gordio, Gorgofone, Gorgoni, Graie, Grazie.

GORDIO: re frigio, padre di Mida. Quando era soltanto un povero contadino, Gordio rimase molto sorpreso vedendo un giorno un'aquila reale appollaiarsi sul timone del suo carro trainato dai buoi. Poiché pareva che l'uccello non avesse intenzione di muoversi, Gordio guidò il carro verso Telmisso in Frigia, dove si trovava un oracolo; alle porte della città si imbattè in una giovane profetessa che, quando vide l'aquila appollaiata sul timone del carro, volle che Gordio subito facesse sacrifici a Zeus re, e lo accompagnò per accertarsi che scegliesse vittime acconce. Gordio si fece accompagnare e le chiese se fosse disposta a sposarlo. La giovane rispose di sì, ma dopo aver offerto i sacrifici.
Frattanto il re di Frigia era morto all'improvviso senza discendenti e un oracolo annunciò al popolo frigio che il nuovo re stava arrivando con la sua sposa, seduto su un carro di buoi. Quando il carro entrò nella piazza del mercato di Telmisso, l'aquila attirò subito l'attenzione popolare e Gordio fu acclamato re all'unanimità. In segno di gratitudine, Gordio consacrò a Zeus il carro unitamente al giogo dei buoi, che egli aveva annodato al timone in un modo particolare. Un oracolo dichiarò allora che chiunque fosse stato capace di sciogliere quel nodo sarebbe divenuto signore dell'intera Asia. Giogo e timone furono riposti nell'Acropoli di Gordio, una città fondata da Gordio stesso, dove i sacerdoti di Zeus li custodirono gelosamente, finché Alessandro il Grande, arrivato nella città durante i preparativi per la sua spedizione asiatica (334 a.C.), volle sciogliere il nodo; non riuscendogli, sguainò la spada e lo recise.
Dopo la morte di Gordio, Mida gli succedette al trono, promosse il culto di Dioniso e fondò la città di Ancira.
L'espressione nodo gordiano è divenuta un modo figurato per significare una difficoltà insuperabile con i mezzi ordinari.

GORGOFONE: figlia di Perseo e di Andromeda, nota per essere stata la prima vedova che si risposò.
Sposò Periere, figlio di Eolo, da cui ebbe due figli, Afareo e Leucippo, mentre Tindareo e Icario furono i figli che essa ebbe da Ebalo, suo secondo marito. Gorgofone visse più a lungo di Periere e fu la prima vedova che si rimaritò. Fino a quell'epoca vigeva l'usanza che le donne si uccidessero alla morte dei loro mariti: come fece la figlia di Meleagro, Polidora, e come fecero Marpessa, Cleopatra ed Evadne, figlia di Filaco, che si gettò sulla pira del marito Capaneo perito dinanzi a Tebe.

GORGONI: tre creature dal terribile aspetto, figlie di Forco e di Ceto. I loro nomi erano: Steno, Euriale e Medusa. Vivevano nel lontano occidente sulla riva dell'Oceano, vicino al giardino delle Esperidi. Erano sorelle delle Graie e, secondo alcuni, di Echidna. Con la sola eccezione di Medusa, che venne uccisa da Perseo, erano immortali. Poseidone aveva violato Medusa in un tempio consacrato ad Atena e al momento della sua uccisione per mano di Perseo la Gorgone era gravida.
Perseo decise di uccidere Medusa, sia perché il tiranno di Serifo, Polidette, glielo aveva ordinato, sia dietro consiglio di Atena. La dea accompagnò l'eroe nella sua impresa, gli consigliò di non guardare mai direttamente Medusa, ma la sua immagine riflessa, e a tale scopo gli donò un lucentissimo scudo. Anche Ermete aiutò Perseo donandogli un falcetto taglientissimo con il quale avrebbe potuto decapitare Medusa. Ma a Perseo occorrevano ancora un paio di sandali alati, una sacca magica per riporvi la testa recisa e l'oscuro elmo di Ade, che rende invisibili. Tutti questi oggetti gli vennero consegnati dalle Ninfe Stigie che le custodivano. Perseo volò allora verso occidente, fino alla terra degli Iperborei, dove trovò le Gorgoni addormentate. L'eroe fissò lo sguardo sull'immagine di Medusa riflessa nello scudo, Atena guidò la sua mano e con un solo colpo di falcetto decapitò il mostro; allora, con sua grande sorpresa, vide balzar fuori dal cadavere il cavallo alato Pegaso e il guerriero Crisaore, con una falce dorata in mano. Perseo ripose in gran fretta la testa nella magica sacca e raccolse pure il sangue che colò dalla ferita. Questo sangue aveva proprietà magiche. quello che era colato dalla vena sinistra era un veleno mortale, mentre quello colato dalla sua vena destra era un rimedio capace di risuscitare i morti. Inoltre una ciocca dei suoi capelli, mostrato a un esercito assalitore, aveva il potere di sconfiggerlo.
Discordanti sono le tradizioni sull'aspetto delle Gorgoni. A volte vengono descritte come bellissime creature e si narra infatti che Atena diede a Perseo il potere di uccidere Medusa perché si era vantata di superare la dea in bellezza. L'arte antica invece le raffigura come mostri alati, con occhi infuocati, zanne simili a quelle dei cinghiali e lingua biforcuta, unghie di bronzo e capelli di serpenti. Il loro sguardo era così penetrante che chiunque le guardava veniva mutato in pietra.
Quando Perseo uccise Medusa diede la sua testa ad Atena che la pose nel centro della sua egida; ma altri dicono che quell'egida fu fatta con la pelle di Medusa, che Atena scorticò dopo che Perseo l'ebbe decapitata. Secondo altri, soprattutto ad Atene, la dea seppellì la testa nel luogo dove si teneva il mercato e donò una ciocca dei capelli della Gorgone alla città di Tegea perché la proteggesse in guerra. L'ombra di Medusa, come quella di altri mortali, andò nel regno di Ade a spaventare le ombre dei morti.

GRAIE: le "Vecchie Donne", figlie di Ceto e di Forco (da cui il nome di Forcidi che talvolta si dà loro). Nate vecchie, erano sorelle e custodi delle Gorgoni e vivevano nell'estremo Occidente, alle soglie del paese della notte, dove il Sole non brilla mai. Secondo Esiodo erano due: Enio e Pefredo; altri mitografi ne aggiungevano una terza, Dino. Possedevano un solo occhio e un solo dente, che si scambiavano a vicenda.
Perseo le costrinse a rivelargli il nascondiglio delle ninfe Stigie, il cui aiuto gli era indispensabile per uccidere Medusa. Di loro parla Esiodo, che mostra però di conoscere solo le prime due; nel Prometeo incatenato di Eschilo si dice che esse avevano forma di cigno, ma il loro nome significa "vecchie donne" poiché secondo la tradizione più accreditata avevano l'aspetto di vecchie con i capelli grigi e molte rughe, e vivevano in una caverna sul fianco della montagna di Atlante. Come le loro sorelle , le Gorgoni, acquistarono notorietà grazie alla vicenda di Perseo che con l'inganno rubò loro l'occhio e il dente e le costrinse a dirgli dov'era il nascondiglio delle Gorgoni sulla riva dell'Oceano; le sprofondò nel sonno tutte e tre contemporaneamente, e così potè passare senza impaccio e compiere l'impresa. Si dice che l'eroe lanciasse l'occhio nel lago Tritonio.

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