MITOLOGIA GRECA E ROMANA
Mitologia, lettera P
Pretidi, Preto.
PRETIDI: sono figlie del re di Tirinto, Preto e di Stenebea. Queste tre giovani chiamate Lisippa, Ifianassa e Ifinoe, furono fatte impazzire da Era (o Dioniso) perché si vantavano di essere più belle della dea, oppure, secondo una delle diverse varianti, perché avevano affermato che il palazzo paterno era più ricco del tempio della dea, ancora perché avevano osato rubare dell'oro al vestito della statua di Era a Tirinto, o perché avevano rifiutato i riti di Dioniso. Esse si credettero trasformate in giovenche e vagarono sulle montagne, errando qua e là, comportandosi in modo inconsulto e assalendo i viandanti. Questo comportamento, simile a quello delle Baccanti, aveva dato luogo alla leggenda secondo la quale era Dioniso ad averle fatte impazzire, poiché esse si rifiutavano di adottare il suo culto. L'indovino Melampo, venuto a conoscenza di ciò, si recò a Tirinto e si offrì di guarirle, purché Preto lo ricompensasse con un terzo del suo regno. Il re rifiutò, ritenendo il prezzo troppo alto.
Allora, la follia si diffuse tra le donne argive e molte abbandonarono le loro case e fuggirono sulle montagne per unirsi alle Pretidi. Preto mandò a chiamare nuovamente Melampo, ma questi richiese, oltre a un terzo del regno per sé, un altro terzo per suo fratello Biante. Il re accettò subito, suo malgrado, temendo di incappare in un'ulteriore e più massiccia richiesta. Melampo, aiutato da Biante e da uno scelto gruppo di baldi giovani, cacciò le donne giù dalle montagne fino a Sicione, dove la pazzia le abbandonò e furono purificate immergendosi in un pozzo sacro. Poiché tra loro non si trovavano le figlie di Preto, Melampo e Biante si misero alla loro ricerca e le inseguirono fino a Lusi in Arcadia, dove esse si rifugiarono in una grotta. Colà Lisippa e Ifianassa ricuperarono il senno; ma Ifinoe era morta di consunzione strada facendo.
Melampo sposò allora Lisippa, e Biante (la cui moglie Pero era morta di recente) sposò Ifianassa. Preto li ricompensò secondo quanto aveva pronmesso.
PRETO: mitico re di Tirinto, figlio di Abante e di Aglea, e fratello gemello di Acrisio. I due fratelli furono nemici così irriducibili che già nel seno materno presero a contendere. Abante lasciò in eredità il regno ai suoi due figli gemelli, raccomandando loro di regnare alternativamente. I loro costanti litigi si inasprirono allorché Preto si giacque con la figlia di Acrisio, Danae, e riuscì a stento a salvare la vita. Poiché Acrisio rifiutò di cedergli il trono allo scadere del suo termine, Preto si rifugiò alla corte di Iobate, re di Licia, e ne sposò la figlia Stenebea o Antea. Poi ritornò in Argolide alla testa di un esercito licio per sostenere il suo diritto alla successione. Ne seguì una sanguinosa battaglia, ma poiché né l'una né l'altra parte riuscì a prevalere, Preto e Acrisio acconsentirono, sia pure a malincuore, a dividersi il regno. Ad Acrisio toccarono Argo e i dintorni; a Preto toccarono Tirinto, Midea a la costa dell'Argolide. In possesso di Tirinto, Preto ne fortificò la cittadella, servendosi di sette Ciclopi, chiamati Gasterochiri perché si guadagnavano da vivere facendo i muratori. Essi costruirono mura massicce, utilizzando grandi blocchi di pietra.
A questo punto, il mito di Preto si intreccia strettamente con quello di Bellerofonte, figlio di Glauco. Bellerofonte si rifugiò come supplice presso Preto per farsi purificare da un delitto involontario che aveva commesso. Srenebea s'innamorò di lui a prima vista e poiché l'eroe rifiutò le sue profferte, essa lo accusò di aver tentato di sedurla e Preto, non volendo attirare su di sé la vendetta delle Moire uccidendo con le proprie mani un supplice, mandò Bellerofonte da suo suocero Iobate, affinché lo mettesse a morte.
Da Stenebea, Preto ebbe dapprima tre figlie: Lisippa, Ifianassa e Ifinoe, le quali furono fatte impazzire da Era (o Dioniso) e guarite da Melampo, indovino e medico. Ma la loro guarigione obbligò Preto a dividere il regno in tre parti, una delle quali conservò egli stesso; le altre due dovette consegnarle a Melampo e a suo fratello Biante. Preto diede poi in sposa la figlia Lisippa a Melampo e Ifianassa a Biante (la cui moglie Pero era morta di recente).
Durante la follia delle sue figlie, Preto ebbe un altro figlio da Stenebea, Megapente. Più tardi Megapente succedette a Preto sul trono di Tirinto, ma con Perseo scambiò il suo regno con quello di Argo, che Perseo non voleva avere a causa dell'uccisione accidentale del nonno Acrisio.